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Ho fatto una prova

Poco tempo fa ho visto la serie Adolescence su Netflix, nello stesso periodo ero impegnato nella letturadell’Ulisse di Joyce, e mi è venuta in mente una strana associazione: mettere in relazione la lettura lacaniana dell’Ulisse di Joyce, incentrata sul concetto di sinthome, con la figura del padre nella serie Netflix. Ma la prova non sta propriamente sul contenuto, ma sull’elaborazione. Mi sono chiesto, ma idee così possono essere sviluppate anche da un’AI? La risposta alla fine dell’articolo…

Per mettere in relazione la lettura lacaniana di cui sopra con la serie Adolescence, bisogna considerare il ruolo di Eddie Miller, il padre di Jamie, e come la sua funzione paterna si intrecci con il concetto lacaniano di sinthome e con la dinamica simbolica del Nome-del-Padre.

1. Il sinthome in Lacan e il contesto di Adolescence

Lacan, nel Seminario XXIII, descrive il sinthome come un elemento che tiene insieme la struttura psichica del soggetto, supplendo a una carenza nel registro simbolico, spesso legata al Nome-del-Padre. In Joyce, la scrittura dell’Ulisse funge da sinthome, un dispositivo che compensa la fragilità della funzione paterna e impedisce la deriva psicotica. In Adolescence, Jamie, un tredicenne accusato di omicidio, sembra manifestare una fragilità psichica che lo porta a un atto estremo. La domanda centrale è: come la figura del padre, Eddie, si relaziona a questa fragilità, e può essere vista come un tentativo (fallito o parziale) di fornire un sinthome per Jamie?

Eddie è un padre amorevole ma imperfetto, un operaio con un passato difficile, che cerca di essere presente per il figlio, diversamente dal proprio padre violento. Tuttavia, la serie suggerisce che Eddie non riesce a cogliere i segnali della radicalizzazione online di Jamie, né a fornirgli un ancoraggio simbolico sufficiente per navigare le pressioni del mondo digitale e sociale. In termini lacaniani, Eddie rappresenta un padre reale e immaginario, ma la sua funzione simbolica (il Nome-del-Padre) appare indebolita, incapace di strutturare adeguatamente il desiderio di Jamie e di proteggerlo dall’influenza tossica della manosfera.

2. Eddie come figura paterna e il Nome-del-Padre

Lacan distingue tra padre reale (l’uomo in carne e ossa), padre immaginario (l’immagine idealizzata o temuta) e padre simbolico (la funzione del Nome-del-Padre, che introduce la legge e struttura il soggetto). In Adolescence, Eddie incarna il padre reale: è presente, cerca di proteggere Jamie durante l’arresto e gli interrogatori, e si sforza di essere un modello migliore rispetto al proprio padre. Tuttavia, la serie evidenzia i suoi limiti:
– nella mancanza di accesso al mondo di Jamie: Eddie non comprende il mondo digitale in cui Jamie è immerso, né le ideologie misogine che lo influenzano. Questo riflette una carenza nella funzione simbolica del padre, che dovrebbe mediare il rapporto del soggetto con l’Altro (il linguaggio, la società). In termini lacaniani, il Nome-del-Padre non riesce a “significantizzare” adeguatamente il desiderio di Jamie, lasciandolo vulnerabile a significanti tossici come quelli della manosfera.
– nei sensi di colpa e fallimento: nel finale, Eddie crolla, rammaricandosi di non aver “fatto di meglio”. Questa confessione ricorda il riconoscimento di una funzione paterna insufficiente, incapace di fornire a Jamie un quadro simbolico stabile. Eddie si interroga su cosa abbia sbagliato, ma la serie suggerisce che il problema non sia solo personale, ma sistemico, legato a una società che amplifica la mascolinità tossica attraverso i social media.

In Ulisse, Joyce usa la scrittura per creare un sinthome che supplisce alla debolezza del Nome-del-Padre. In Adolescence, invece, non c’è un equivalente chiaro del sinthome per Jamie. La sua adesione alla cultura incel potrebbe essere letta come un tentativo maldestro di costruire un’identità in assenza di una funzione paterna forte, ma questo “sostituto” è distruttivo, portando all’omicidio di Katie. Eddie, pur cercando di essere un padre presente, non riesce a fornire un sinthome efficace, né a colmare il vuoto simbolico che lascia Jamie esposto a influenze esterne.

J. Lacan

3. La mascolinità tossica come falso sinthome

La manosfera e la cultura incel, centrali nella serie, possono essere interpretate come un tentativo di Jamie di trovare un’ancora simbolica in un mondo dove la funzione paterna è percepita come insufficiente. Lacan sottolinea che, in assenza del Nome-del-Padre, il soggetto può cercare supplenze per stabilizzare la propria struttura psichica. Per Jamie, le ideologie online (come la teoria dell’80-20 o le narrazioni incel) fungono da falso sinthome, offrendo un quadro di significato (misoginia, supremazia maschile) che compensa il suo senso di inadeguatezza e fragilità. Tuttavia, a differenza della scrittura di Joyce, che crea un universo simbolico produttivo, queste ideologie portano Jamie alla violenza, evidenziando il loro fallimento come supplenza.

Eddie, inconsapevolmente, contribuisce a questa dinamica. La serie mostra come incoraggi Jamie a praticare sport come calcio e boxe, sperando di “fortificarlo”. Questo tentativo di trasmettere un’immagine tradizionale di mascolinità può aver amplificato il bisogno di Jamie di cercare approvazione in contesti tossici, come i social media, dove figure come Andrew Tate promuovono una versione distorta della virilità. In termini lacaniani, Eddie non riesce a incarnare un padre simbolico che unisca il desiderio alla legge, come suggerisce Lacan, lasciando Jamie in balia di significanti esterni che lo radicalizzano.

4. Il crollo di Eddie e l’assenza di risoluzione

Nel finale di Adolescence, Jamie si dichiara colpevole, e Eddie, devastato, entra nella stanza del figlio, crollando in lacrime e rimboccando le coperte al suo peluche. Questo gesto simbolico riflette il rimorso per non aver saputo “leggere” Jamie, né proteggerlo dalle influenze esterne. In Ulisse, Leopold Bloom, pur non essendo il padre biologico di Stephen Dedalus, offre una forma di presenza paterna che, pur imperfetta, facilita un incontro simbolico. Eddie, invece, non riesce a svolgere questa funzione: la sua incapacità di comprendere il mondo digitale di Jamie e di fornirgli un’alternativa simbolica lo rende un padre reale, ma non simbolico.

Lacan suggerisce che il sinthome può emergere come una creazione del soggetto per affrontare il reale. In Adolescence, né Jamie né Eddie riescono a produrre un sinthome efficace. Jamie si rifugia in un’ideologia distruttiva, mentre Eddie rimane intrappolato nel senso di colpa, senza trovare un modo per riannodare i registri simbolico, immaginario e reale.

La serie, con il suo finale aperto, lascia intendere che la famiglia Miller è irreversibilmente segnata, senza una catarsi o una risoluzione, a differenza dell’Ulisse, dove la scrittura di Joyce offre una forma di redenzione simbolica.

Prima edizione italiana dell’Ulisse di J. Joyce

Conclusione

La figura del padre in Adolescence, rappresentata da Eddie, può essere letta attraverso la lente lacaniana come un padre reale che non riesce a incarnare pienamente la funzione simbolica del Nome-del-Padre. A differenza di Joyce, che attraverso la scrittura dell’Ulisse crea un sinthome per stabilizzare la propria soggettività, né Eddie né Jamie trovano un dispositivo simile. La manosfera diventa per Jamie un falso sinthome, che lo porta alla rovina, mentre Eddie, pur amorevole, non riesce a colmare il vuoto simbolico, lasciandolo esposto a influenze tossiche.

La serie, con il suo finale tragico e aperto, sottolinea l’assenza di una risoluzione simbolica, in netto contrasto con la produttività creativa dell’Ulisse. Questo confronto evidenzia come la mancanza di una funzione paterna efficace possa avere conseguenze devastanti in un contesto contemporaneo dominato da dinamiche digitali e ideologie pericolose.

Notevole, no? Questo contenuto è stato elaborato grazie all’interazione con Grok, l’AI di X. Il fatto che il contenuto sia ben fatto non dovrebbe però distoglierci dal senso della prova, che rivela da una parte come l’AI abbia raggiunto livelli altissimi anche nella produzione creativa di contenuti nuovi, ma che allo stesso tempo quest’ultimi siano comunque frutto dell’arte molto umana di domandare. Senza domande specifiche Grok non avrebbe di sua iniziativa suggerito un contenuto simile, sebbene abbia poi potuto svilupparlo egregiamente.